Una montagna da scalare….

“C’è chi ha scalato una montagna a mani nude e noi non possiamo vincere il concorso notarile?”
Questa frase raccoglie l’essenza di questo anno frequentato alla Scuola Notarile Giorgianni, una frase che ho sentito ripetermi tante volte da Marco. Può sembrare strano chiamare il proprio insegnante, un NOTAIO, per nome e non dandogli del Lei…ma questa adesso, per me, è diventata la normalità. Non sono più “un numero” tra i molteplici allievi di una scuola, ma sono Angela, un’allieva ben conosciuta (nonostante la sua mancata capacità di fare di tutto per farsi notare) dal suo insegnante, con pregi e difetti, con tante, tantissime insicurezze e lacune da colmare giorno per giorno, per crescere “insieme” ed essere in grado di “scalare la montagna”.
Questo, secondo me, è l’aspetto impagabile della scuola di Marco: il rapporto personale e confidenziale con il docente, in qualsiasi momento della giornata, via mail, whatsapp, zoom, piccioni viaggiatori ed in qualsiasi modo consentito.
Ancora ricordo il 28 luglio alle 00.45, un dubbio sulla divisione ex 733 c.c. mi assale, messaggio vocale di 2 minuti e mezzo, che solo a vederlo chiunque penserebbe…(vabbè, si sa cosa penserebbe :D), risposta esaustiva ricevuta in meno di dieci minuti. Ricordo ancora, dopo tantissime simulazioni effettuate dal vivo, lontano da casa per due anni, la prima simulazione dal vivo presso la sede di Catania e la mia difficoltà nell’affrontare in traccia un argomento fondamentale; proprio non capivo ed ero disperata, pensavo che tutti i miei sforzi fino a quel momento fossero stati inutili. Una stupida idea radicatasi nella mia mente giá da qualche tempo, sebbene mi fossi dedicata dalla laurea in poi esclusivamente alla preparazione del concorso notarile, nonostante i numerosi “ma sei pazza?”, “ma non hai qualche parente notaio?”, “ma qual è il tuo piano B”?!?!?!? No, non ce l’ho.
Marco mi ha presa in disparte, mi ha portata fuori dall’aula, mi ha tranquillizzata, mi ha fatto una lezione “privata” seduta stante, mi ha incitata a non mollare (cosa che invece stavo facendo e non solo con riferimento a quel singolo caso). E così ho affrontato quell’argomento, che pensavo, erroneamente, di aver da sempre ben capito, con tranquillità e, a seguire, quelli dei giorni successivi e, tuttora, sono qui che continuo a stringere i denti.
Forse è vero che “se non credi in te stesso, nessuno lo farà per te”, ma se c’è qualcun altro che crede in te e ti incita giorno per giorno a non mollare, anche quando ritieni impossibile scalare la montagna, anche quando vuoi mollare tutto e piangi, perché hai tentato con tutte le tue forze ma hai fallito, anche quando ti dimentichi quanto vali, sarà più facile credere in te stesso e, con tanta volontà, impegno ed innegabile “pizzico” di fortuna, quella maledetta montagna la scalerai, grazie al tuo coraggio.
Ed il coraggio va sempre premiato, anche quello di un insegnante che investe tutti i suoi sforzi e le sue energie per creare una nuova realtà nella propria terra natia.
Never give up!